-La
Valle dell'Eden? -
-Coosa? -
-E sarebbe questa? -
I tre si guardarono vicendevolmente negli occhi, ancora incapaci
di comprendere ciò
che li circondava.
Una piatta distesa sabbiosa, interrotta quà
e là da
alcuni stentati ciuffi d'erba
impolverata e rinsecchita dalla siccità,
si apriva ai quattro orizzonti per un'infinità
di miglia.
Eppure il cartello parlava chiaro: BENVENUTI NELLA VALLE DELL'EDEN,
quindi non dovevano esserci dubbi. Ma nonostante tutto, questi
ultimi persistevano eccome...
-Prima di tutto, in questa valle manca la cosa più
importante, direi... - Disse il primo.
-Cosa? -
-Beh, la valle. Io penso che una valle sia tale solo se è
circondata da monti. Se no è
tutt'al più
una pianura. -
-Lo sai che hai ragione? Si sono certo sbagliati a scrivere il
cartello. -Disse il secondo.
-Propongo di correggerlo. Ho in tasca un pennarello. -Aggiunse
il terzo.
-E' indelebile? -
-Sì, ma
non credo che quì
pioverà
mai... -
.-Non si sa mai. Se sono arrivati a scrivere VALLE al posto di
PIANURA, può
anche essere che da un momento all'altro si metta a piovere.-
-Chi scrive meglio? -
-Io, ho sempre avuto una bella calligrafia... -Disse il secondo.
I tre si misero all'opera con accanimento. La precedente scritta
fu raschiata ed al suo posto fu resa finalmente giustizia alla
logica: BENVENUTI NELLA PIANURA DELL'EDEN.
-E' molto razionale,
ora, vero? Cosa ne dite? -
-Decisamente, ora è
tutto più
armonioso. -
-C'è però
un'altra cosa
che non va bene... - Disse il primo.
-Cosa? -
-Insomma...La Valle dell'Eden
dovrebbe essere una terra rigogliosa, non un misero deserto. Così
anche il nome Eden è
sbagliato. Almeno a parer mio. -
-Secondo me non hai torto. - Disse il terzo. -Però
che nome le daresti? -
-Io propongo PIANURA DESERTICA. E'
il più
razionale. -
-Certo, siamo d'accordo
con te. - Dissero gli altri due.
Per la seconda volta i tre si misero al lavoro. Dopo aver cancellato
il nome EDEN e sostituito con il ben più
intelligente DESERTICA, si sedettero a terra a contemplare la
propria opera.
-E' proprio bella: BENVENUTI NELLA PIANURA DESERTICA. -
-Suona proprio bene. Però
c'è ancora
qualcosa che non va. - Disse il terzo scuotendo la testa.
-E sarebbe?-
-Non vi sembra un controsenso che dia il benvenuto in un territorio
così orribile?
-
-In effetti, la teoria non fa una grinza. -
-Cancelliamo anche BENVENUTI e avremo adempiuto appieno al nostro
compito. -
Fu così
che i tre si industriarono per la terza volta intorno al cartello
e dopo circa un'ora
il capolavoro era finito.
-Finalmente ha raggiunto il massimo della razionalità:
nessuno può
più obiettare
nulla: ora il cartello parla davvero chiaro. PIANURA DESERTICA.
Non ci si può
più sbagliare.
-
I tre si sedettero uno di fronte all'altro,
perplessi. Non erano ancora soddisfatti, nonostante tutto. Toccò
di nuovo al primo, prestare la voce all'insoddisfazione
di tutti.
-Però
ora come cartello è
inutile. lo vede chiunque che si
tratta di una pianura desertica. Propongo per alzata di
mano che il cartello venga abbattuto. -
Inutile dire che il plebiscito fu all'unanimità
a favore del suo abbattimento, e dopo una breve e disperata resistenza,
cedette e sollevando un po'
di terriccio, cadde pesantemente a terra.
Calò la
notte e sorprese i tre amici ancora intorno al cartello semisepolto
nella sabbia.
Vogliamo scommettere che sono ancora lì
a discutere? -